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IL PROGETTO FARFALLE IN ToUR

Il progetto inizia ufficialmente nel 2015, quando viene stilata la convenzione per una collaborazione fra il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei sistemi dell’Università di Torino, l’Azienda sanitaria locale TO1 e la cooperativa sociale Il Margine.

L’intento è duplice:

1) permettere alle farfalle di trovare un habitat confortevole in città per vivere e riprodursi;

2) promuovere una rete dove gli ospiti dei diversi servizi di cura gestiti dalla cooperativa si fanno promotori di cittadinanza attiva.

Fulcro del progetto è la costruzione di oasi e corridoi verdi per riportare le farfalle autoctone nell’ecosistema urbano, costruzione permessa dagli utenti dei servizi delle cooperative. Proprio questa attivazione dal basso costituisce elemento d’innovazione: come riconosciuto dalla stessa Università, in questo caso non sono gli scienziati a ricercare il supporto dei cittadini ma sono proprio questi ultimi ad avere portato il progetto in Dipartimento. Situazione ancora più particolare perché i cittadini che si sono attivati sono persone con fragilità, in un’ottica che abbina caregiving e Citizen Science per la costruzione di un armonico ecosistema ecologico e umano.

La collaborazione si è poi inserita all’interno del progetto europeo proGIreg Productive Green Infrastructure for Post-industrial Urban Regeneration (https://progireg.eu/) volto alla riconversione di aree post industriali attraverso il coinvolgimento di cittadini e associazioni del territorio e l’impiego di tecnologie nature based.

Dalla prima aiuola piantata in via Luserna di Rorà, sede del servizio di sostegno territoriale integrato della cooperativa Il Margine, il progetto si è sviluppato attraverso percorsi didattici nelle scuole, eventi di riqualificazione urbana, collaborazioni con associazioni, presentazioni di mostre e produzione di manufatti, tutte attività nate da quel virtuoso “effetto farfalla” di un delicato battito d’ali che ha saputo conciliare sostenibilità ambientale e inclusione sociale, politiche green e cittadinanza attiva.

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